Comunicato stampa: il patto sociale deve coinvolgere i cittadini consumatori attraverso le associazioni che li rappresentano!

13/07/2022

C’E’ BISOGNO DI UN COINVOLGIMENTO DIRETTO DEI CITTADINI CONSUMATORI E DEL PATTO SOCIALE FRA SINDACATI (CGIL, CISL E UIL), GOVERNO, CONFINDUSTRIA E CON LA RAPPRESENTANZA UNITARIA DELLE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI E CON LE LORO PROPOSTE

Il 6 aprile scorso le Associazioni dei consumatori riconosciute dal CNCU, il Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti, con migliaia di partecipanti, hanno approvato la piattaforma rivendicativa incentrata sui seguenti contenuti:

1) Liberare il prezzo dell'energia (elettricità, gas e carburanti) dalle speculazioni e dalla volatilità dei mercati, introducendo un criterio di calcolo dei prezzi coerente con costi di produzione delle diverse fonti energetiche e con il costo medio di acquisizione delle forniture nazionali complessive, capace anche di distribuire nel lungo termine eventuali picchi di prezzo determinati dall'andamento dei mercati, e su tali basi rendere più competitivo il mercato tutelato per elettricità e gas, soprattutto con riguardo alle fasce deboli della popolazione.

2)   Non applicare l'IVA sulle accise sui carburanti e contingentarne il carico fiscale alla media europea; sterilizzare l'IVA sulla materia prima fino a un valore massimo uguale al carico delle accise.

3)    Avviare una riforma complessiva degli oneri generali di sistema che gravano in bolletta, che comprendono molte voci ormai obsolete o ingiustificate, esentando il loro ammontare dalla base imponibile IVA, che va comunque ridotta strutturalmente al 10% sulla totalità dei consumi di gas.

4)    Disporre una sospensione dei distacchi di energia elettrica e gas, ampliando e migliorando gli accordi per la rateizzazione lunga delle bollette, anche tramite la creazione di una specifica garanzia creditizia pubblica, e istituire una procedura speciale presso il Servizio Conciliazione Clienti Energia di Arera.

5)    Definire la casistica di morosità incolpevole, allargandola alle difficoltà sopravvenute per i nuclei familiari anche ai fini dell’accesso al bonus sociale, stabilizzare l’innalzamento della soglia Isee a 12 mila euro e aumentare anche il valore del Bonus.

6)    Prevedere un Fondo di sostegno per le fasce meno abbienti per la realizzazione di interventi di riqualificazione energetica degli immobili, anche ai fini dello sviluppo delle energie rinnovabili e del contenimento dei consumi energetici, e per istituire uno specifico intervento di contrasto della povertà energetica.

7)    Istituire l'Albo dei venditori autorizzati ad operare nel settore dell’energia, da accreditare in base a requisiti di solidità patrimoniale e garanzie finanziarie, esperienza e competenza industriale, correttezza commerciale, impegno per la sostenibilità.

8)    Adottare una politica degli acquisti di gas ed energia coordinata e gestita a livello europeo, per ottenere un approvvigionamento più vantaggioso ed equo per tutti gli Stati membri.

9)    Ampliare le misure di supporto e operare una semplificazione amministrativa per favorire la nascita e la gestione delle Comunità energetiche rinnovabili.

 Nell’incontro del 7 aprile tra sindacato (CGIL, CISL e UIL) e Governo, è “stata approvata l’idea di “costruire un patto sociale, così come fu all’inizio degli anni 90“, che va “riempito di contenuti e di merito”.

La delegazione sindacale ha detto: “abbiamo avanzato richieste precise sui mutui, sugli affitti, sulle bollette… 5 miliardi non sono sufficienti, serve uno scostamento di bilancio perché c'è un’emergenza sociale”.

Tali richieste sono in piena sintonia con le proposte dell’assemblea nazionale unitaria del 6 aprile 2022 e che, il 7 aprile, le associazioni dei consumatori hanno in altra sede, anch’essa importante perché in fase di rilancio: il CNCU.

La crisi attuale, che è sociale e ambientale, crea l’emergenza che si prevede peggiorare con settembre.

Le Associazioni dei consumatori, libere da impostazioni corporative di difesa dei soli iscritti, pongono con forza il tema urgente e attuale del rapporto consumatore-lavoratore. Sono consumatori da difendere e promuovere: i raccoglitori di frutta e verdura, i rider, i lavoratori precari e in nero, i disoccupati, i senzatetto, le famiglie in crisi, le persone non autonome, ammalate, prive di pensione sociale.

Da espressione della cultura storica del consumo critico responsabile e solidale le associazioni italiane ritengono e propongono la misura del salario minimo per legge, mancante in Italia, interpretata come paga oraria decente di 8.9 euro, e come base per lo sviluppo della contrattazione sindacale integrativa e migliorative del salario minimo (compito del sindacato che noi appoggiamo), propongono il mantenimento del reddito di cittadinanza da riformare per meglio finalizzarlo, evitando le frodi, e dare più protezioni alle famiglie.

Noi associazioni dei consumatori dobbiamo e possiamo aderire al PATTO SOCIALE proposto per il Sindacato, il Governo e la Confindustria.

Non avrebbe infatti alcun senso escludere dal Patto Sociale l’espressione unitaria del consumerismo italiano che è il soggetto direttamente coinvolto e impegnato nel cuore dell’emergenza in atto e a contatto diretto, anche drammatico, con i cittadini in condizioni di vulnerabilità esposti alla povertà relativa con 6,6 milioni di persone e alla povertà assoluta con 5,4 milioni; in tutto 12 milioni di persone

PERTANTO, CON LE MODALITA’ CHE CI VENGANO PROPOSTE, LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI CON RAPPRESENTANZA UNITARIA E’ UTILE E NECESSARIO CHE SIANO PARTE ATTIVA NEL DIALOGO IN CORSO, CON L’APPUNTAMENTO FISSATO PER IL 23 LUGLIO, E PER LA CONCRETIZZAZIONE DELL’ANNUNCIATO PATTO SOCIALE SULLA EMERGENZA CON GOVERNO CGIL, CISL E UIL. E CONFINDUSTRIA.

MILANO 13 LUGLIO 2022