Costo della vita - Pratiche di risparmio

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RISPARMIO IDRICO. Per “uso efficiente ” si intende lo sviluppo e l’applicazione di: • modalità tecniche e comportamentali che consentono un minor utilizzo di acqua; • sistemi di riuso e riciclo (come nei cicli a circuito chiuso o usi dell’acqua di scarico parzialmente trattata per altri usi). La gestione sostenibile delle risorse idriche implica l’adozione di misure di controllo e riduzione dei consumi e di buone pratiche comportamentali per conseguire realmente il Risparmio Idrico. La quantità d’acqua impiegata a scopi civili è comunque limitata (15%), se paragonata ai consumi registrati nei settori agricolo (65%), industriale (20%). Il settore civile costituisce però il contesto in cui le pratiche di risparmio e di comportamento sostenibile sono più facili da attuare e più suscettibili di successo, sia in termini di riduzione effettiva dei consumi, sia in quanto contribuiscono a sensibilizzare e coinvolgere tutte le persone al problema dell’acqua. Con piccole azioni quotidiane, che non richiedono né specifiche competenze tecniche né oneri economici, è possibile conseguire un significativo risparmio idrico. Con piccoli accorgimenti e senza cambiare le proprie abitudini si possono risparmiare fino a 200 litri di acqua al giorno.

 

Diffusori e limitatori di flusso

I dispositivi più semplici sono gli erogatori completi di diffusori e limitatori di flusso, da installare direttamente e in maniera semplice sui rubinetti di lavandini, cucine e docce. Questi dispositivi contengono dei limitatori di flusso e dei diffusori: i primi permettono di regolare il flusso dell’acqua in funzione delle necessità e della pressione; i secondi consentono di creare una miscela aria-acqua, diminuendo così la quantità di acqua erogata senza alterare il livello di comfort. Oltre a permettere il risparmio idrico, questi sistemi evitano i depositi di calcare, riducono i costi di manutenzione migliorando la pressione degli impianti idrosanitari ed eliminano la mancanza di acqua calda nel caso di funzionamento contemporaneo di più docce. Inoltre, l’installazione non necessita di interventi tecnici. Un accorgimento tanto semplice quanto efficace, è l’applicazione dei cosiddetti “frangigetto” ai rubinetti. Si tratta di piccoli filtri a rete che miscelano all’acqua una certa quantità di aria. Il flusso medio che esce è di circa 10-20 litri al minuto, ma con il frangigetto si può ridurre fino al 50%, pur non modificando il confort di lavaggio.

 

Elettrodomestici 
Un uso razionale degli elettrodomestici, oltre ad un risparmio di energia elettrica, consente anche di abbattere l’uso d’acqua. E’ opportuno utilizzare lavatrice e lavastoviglie a pieno carico, diminuendo la frequenza dei lavaggi e riducendo la temperatura: un lavaggio a 60° consuma quasi la metà di uno a 90°. Usando questi accorgimenti, si possono risparmiare migliaia di litri di acqua l'anno.

 

Lavare l'auto e innaffiare il prato

È bene lavare l'auto utilizzando il secchio e non il tubo di gomma. In questo modo si possono risparmiare fino a 150 litri di acqua. E’ meglio annaffiare le piante verso sera, quando il sole è calato, perché l'acqua evapora più lentamente ed è assorbita più facilmente dalla terra.

 

La doccia meglio del bagno

Per una doccia occorrono mediamente tra i 40 e i 50 litri di acqua, ma per un bagno anche 150 litri. F are la doccia anziché il bagno nella vasca fa risparmiare fino a 100 litri d'acqua ogni volta.

 

Scarico wc

Oltre il 30% dei consumi idrici domestici sono imputabili allo sciacquone del water. Ogni volta che si spinge il pulsante, nei wc tradizionali, se ne vanno in media tra i 9 e i 16 litri d'acqua. Un wc con il doppio tasto di scarico, a quantità differenziata, contribuisce a far risparmiare fino a 26.000 litri di acqua all'anno.

 

Le tubature

L’estate è il periodo più di ogni altro caratterizzato da rotture sulle tubature dell’acqua. Questo a causa della scarsità di piogge che caratterizza la stagione e ai conseguenti assestamenti del terreno, che forzano le condotte interrate. E’ importante quindi controllare che non ci siano perdite nel tratto di rete dell’impianto privato, quella cioè che dal contatore dell’acqua si sviluppa all’interno della proprietà del cliente. E’ consigliabile svolgere questa verifica soprattutto per i proprietari di seconde case, utilizzate solo in alcuni periodi dell’anno. Metterla in atto è semplice: è sufficiente chiudere tutti i rubinetti e controllare se il contatore segni ugualmente un consumo. In caso positivo, è bene rivolgersi immediatamente a un idraulico di fiducia perché svolga un sopralluogo e l’eventuale riparazione. Un foro, anche piccolo, può provocare fuoriuscite ingenti.

 

RISPARMIO ENERGIA ELETTRICA

 

Computer

Un tipico computer da ufficio acceso per 9 ore al giorno arriva a consumare fino a 175 kWh in un anno. Impostando l’opzione di risparmio energetico il consumo scende del 37%, con un risparmio di anidride carbonica (CO2) emessa in atmosfera di circa 49 kg. Un monitor 14”(a colori, a tubo catodico) in un anno arriva a consumare 135 kWh: stimando che mediamente si usi attivamente il PC per 4 ore al giorno, spegnendolo quando non utilizzato si può arrivare a risparmiare oltre 65 kWh! I monitor LCD (a cristalli liquidi) utilizzano in media il 50% - 70% in meno di energia rispetto agli schermi CRT (a tubo catodico) convenzionali. Per risparmiare attiva la funzione stand-by o da tastiera o dalle impostazioni del sistema operativo. Evita di utilizzare il “salvaschermo” (screen saver). Imposta la disattivazione del segnale al monitor dopo 5 minuti di inattività. Se non utilizzi il PC per un lungo periodo di tempo, ricordati di spegnerlo (ad esempio, nella pausa pranzo). Alla fine della giornata di lavoro, stacca la presa del computer, o utilizza l’interruttore della multipresa data in dotazione. Un’attenzione particolare va dedicata, poi, alle stampanti. I principali impatti ambientali di una stampante sono quelli generati durante il suo uso, cioè quelli derivanti dal consumo energetico e dal consumo di carta. Una stampante da ufficio può arrivare a consumare ben 63 kWh per anno di energia elettrica, che corrispondono alle emissioni di 48 Kg di CO2 (anidride carbonica) emessa nell’ambiente. Scollegando la stampante fuori dall’orario di ufficio, i consumi possono scendere a 48 kWh. Solo l’8% del consumo energetico complessivo è dovuto alla fase di stampa, mentre il rimanente 49% è “speso” nella fase di stand-by e il 43% in quella di spegnimento (con la spina inserita, naturalmente!) Per quanto possibile stampa tutti i documenti in un’unica sessione: si evita che la stampante/focopiatrice debba ogni volta aggiungere la temperatura adeguata per la stampa. Prima di stampare un documento, usa l’opzione “Anteprima di stampa” per vedere se l’impaginazione e l’effetto visivo è quello desiderato. Ove possibile, riduci i margini della pagina e la dimensione del carattere.

 

Casa fresca con soluzioni “naturali”

Per mantenere freschi gli ambienti possiamo abbassare le tapparelle e chiudere le finestre nelle ore più calde della giornata. Se l’abitazione è dotata di balconi è possibile montarvi tende o un ombrellone. Negli spazi esterni, balconi, terrazze o giardini è bene introdurre piante e rampicanti, che aiutano ad assorbire parte del calore. Per le tende interne è meglio scegliere il colore bianco: riflette i raggi del sole.

 

Aria condizionata, ma con moderazione

Se nonostante tutti questi accorgimenti non riusciamo a resistere al caldo, è consigliabile accendere un ventilatore piuttosto che un condizionatore: evita sbalzi di temperatura troppo forti e consuma circa 15 volte meno. Infine, se proprio dobbiamo arrenderci all’aria condizionata, meglio utilizzarla solo nelle ore più calde, con le finestre accuratamente chiuse e impostando la temperatura in modo tale che non sia di oltre sei gradi sotto a quella esterna. E’ bene non lasciare accesa l’aria condizionata quando non si è in casa: spegnendo il condizionatore per almeno 4 ore al giorno è possibile risparmiare circa 240 euro e 960 kg di CO2 in un anno. Si combatte il caldo anche spegnendo tutti gli elettrodomestici che non usiamo ed evitando le luci intense. In questo modo si limitano calore e consumo di energia. Occorre usare il piano cottura il meno possibile e far funzionare la lavatrice nelle ore più fresche.

 

La detrazione fiscale per il risparmio energetico. L’art.4 del D.L. n. 201/2011 (c.d. Decreto Monti), aveva prorogato fino al 31 dicembre 2012 la detrazione Irpef/Ires del 55% prevista dall’art. 1, commi da 344 a 347, della L. n. 296/2006 per gli interventi di riqualificazione energetica. Lo stesso Decreto Monti aveva previsto, inoltre, che a decorrere dal 1° gennaio 2013, tale agevolazione sarebbe stata sostituita, in modo permanente, dalla detrazione fiscale del 36% relativa alle spese di ristrutturazione edilizia di cui all’art. 16-bis del Tuir. Il successivo D.L. n. 83/2012 (c.d. Decreto crescita), oltre ad aver anticipato al 1° gennaio 2012 l’applicabilità dell’art.16-bis del Tuir a detti interventi, aveva previsto un’ulteriore proroga della detrazione del 55% con riferimento alle spese di riqualificazione energetica sostenute nel periodo 1° gennaio 2013-30 giugno 2013. L’art. 14, comma 1, del D.L. n. 63 del 2013, ha innalzato al 65% la misura della detrazione fiscale sulle spese sostenute, dalla data di entrata in vigore del decreto stesso (6 giugno 2013) al 31 dicembre 2013, per gli interventi di riqualificazione energetica di edifici già esistenti. Dal 1° gennaio 2014, la detrazione sarà del 36%, cioè quella ordinariamente prevista per i lavori di ristrutturazione edilizia. Per quanto riguarda gli adempimenti per fruire dell’agevolazione per gli interventi di riqualificazione energetica, non ci sono state modifiche sostanziali, di conseguenza: - è necessaria l’asseverazione di un tecnico abilitato o la dichiarazione resa dal direttore dei lavori; - il pagamento deve essere effettuato con bonifico bancario o postale; - per la riqualificazione di edifici esistenti è necessario acquisire la certificazione energetica dell’immobile, qualora introdotta dalla Regione o dall’ente locale, ovvero, negli altri casi, un “attestato di qualificazione energetica” predisposto da un professionista abilitato; - scheda informativa relativa agli interventi realizzati; - bisogna trasmettere all’Enea, entro 90 giorni dal termine dei lavori e con modalità telematiche, la scheda informativa degli interventi realizzati e copia dell’attestato di qualificazione energetica.