Papa Francesco dichiara emergenza climatica: Lega Consumatori ha accettato di impegnarsi nel disinvestimento energetico

18/06/2019

Papa Francesco ha esortato stamattina gli  amministratori delegati delle compagnie di combustibili fossili a effettuare una "transizione energetica radicale" e limitare il riscaldamento globale a "1,5° C". Ha lanciato un severo avvertimento sul cambiamento climatico ai dirigenti di compagnie di combustibili fossili e ai loro principali investitori istituzionali. In una riunione convocata dal Vaticano, ha detto loro, “Di fronte a un’emergenza climatica, dobbiamo prendere opportuni provvedimenti, per poter evitare di commettere una grave ingiustizia nei confronti dei poveri e delle future generazioni.” Dichiarando lui stesso che il mondo sta affrontando un’emergenza climatica, il pontefice dà nuovo impulso agli appelli di movimenti attivisti come Extinction Rebellion affinché i governi dichiarino un’emergenza climatica. Durante l'incontro il Papa ha fatto il suo primo appello esplicito a limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius, la soglia oltre la quale le conseguenze del cambiamento climatico diventano catastrofiche. Ha fatto riferimento a un recente rapporto di un organismo delle Nazioni Unite che si occupa di ambiente in cui si indica che entro i prossimi 11 anni le emissioni devono essere ridotte di circa il 50% , affermando “Quel Rapporto mette chiaramente in guardia sul fatto che gli effetti sul clima saranno catastrofici se oltrepassiamo la soglia degli 1.5ºC delineata nell’obiettivo dell’Accordo di Parigi. Il Rapporto avverte, inoltre, che manca solo poco più di una decade per raggiungere questa barriera del riscaldamento globale.” Papa Francesco ha esortato gli amministratori delegati e gli investitori istituzionali delle compagnie di combustibili fossili a fare una "transizione energetica radicale", affermando “Nel nostro incontro dello scorso anno, ho espresso la preoccupazione che «La civiltà richiede energia, ma l’uso dell’energia non deve distruggere la civiltà!» Oggi è necessaria una transizione energetica radicale per salvare la nostra casa comune.” La preoccupazione del papa che le compagnie di combustibili fossili continuino a perpetrare gli affari come al solito, nonostante le affermazioni del contrario, è evidenziato in un discorso pronunciato il mese scorso in cui ha detto che “Gli investimenti in combustibili fossili continuano a crescere, nonostante gli scienziati ci dicano che i combustibili fossili devono rimanere nel sottosuolo.” Papa Francesco ha anche fatto riferimento alle mobilitazioni di giovani per il clima che hanno galvanizzato milioni di attivisti. Nel suo discorso, ha detto che, “Le future generazioni sono in procinto di ereditare un mondo molto rovinato. I nostri figli e nipoti non dovrebbero dover pagare il costo dell’irresponsabilità della nostra generazione. Infatti, come sta diventando sempre più evidente, i giovani esigono un cambiamento” Mentre il pontefice parlava, gli studenti di Fridays For Future di Roma, un gruppo che fa parte del movimento di Greta Thunberg, hanno manifestato in Vaticano, chiedendo agli amministratori delegati delle compagnie petrolifere di "ascoltare il Papa". Il testo completo della sua dichiarazione è disponibile qui. Dirigenti delle compagnie di combustibili fossili ed investitori si sono recati a Roma per presentare i loro piani per l'attuazione dell'Accordo di Parigi alla guida degli 1,2 miliardi di cattolici in tutto il mondo. Come ha sottolineato Papa Francesco, questa riunione fa seguito ad un analogo incontro tenutosi lo scorso anno in cui disse agli amministratori delegati “l’Accordo di Parigi consiglia chiaramente di mantenere nel sottosuolo la maggior parte del carburante fossile… La civiltà richiede energia, ma l’uso dell’energia non deve distruggere la civiltà!” Dall’incontro dell’anno scorso, ExxonMobil ha annunciato piani per aumentare la produzione di combustibili fossili del 25% affermando allo stesso tempo di affrontare il cambiamento climatico "in modo sicuro e responsabile". L'approccio adottato da ExxonMobil è indicativo delle tendenze in atto in tutto il settore. Analisti rispettati dell’industria prevedono che nei prossimi cinque anni saranno perforati un milione di chilometri di nuovi pozzi di petrolio e gas. Gli analisti dicono che questo è la distanza "di andata e ritorno dalla Luna". Per contro, stanno crescendo nel mondo nuovi forti movimenti di base per richiedere azione sui cambiamenti climatici. Gli scioperi mondiali per il clima e le manifestazioni pubbliche hanno mobilitato milioni di persone. I governi sono sempre più reattivi, e il provvedimento più recente in tal senso è la legislazione per raggiungere la neutralità del carbonio nel Regno Unito entro il 2050. La Chiesa stessa ha guidato attività sempre più ambiziose per accelerare la transizione verso un'economia basata sull'energia pulita. Quasi 140 gruppi cattolici si sono impegnati a disinvestire dalle compagnie di combustibili fossili. Questi includono Caritas Internationalis, l'agenzia di sviluppo legata al Vaticano; una grande varietà di conferenze episcopali, arcidiocesi e diocesi; banche cattoliche con più di 7,5 miliardi di euro nei loro bilanci; e molti altri. Al livello di base, un nuovo movimento per il clima da e per giovani cattolici ha organizzato centinaia di scioperi per il clima. Anche Mary Robinson, ex-Presidente dell’Irlanda ed ex-inviata speciale delle Nazioni Unite per i cambiamenti climatici, ha parlato con gli amministratori delegati nella riunione in Vaticano, affermando “Il Santo Padre chiarisce che coloro che più meritano la giustizia climatica sono quelli che sono i meno responsabili delle emissioni di combustibili fossili: le donne e gli uomini che vivono nei paesi meno sviluppati, inclusi i piccoli stati insulari la cui esistenza è minacciata dall'aumento del livello dei mari.” Robinson ha aggiunto:“Cosa potrebbe essere più opportunistico e cinico di cercare ancora di sfruttare ed estrarre riserve di combustibili fossili dal sottosuolo . . . ?”  Il Movimento Cattolico Mondiale per il Clima è una rete di più di 900 organizzazioni membro e migliaia di cattolici che agiscono per risolvere la crisi climatica.  Richard Apeh, coordinatore della Generazione Laudato Si', un movimento per il clima da e per giovani cattolici, ha dichiarato: “Giovani cattolici come me erediteranno questo pianeta dagli amministratori delegati petroliferi e dagli investitori che li sostengono. Loro hanno il potere. Siamo obbligati a sopportare il modo in cui lo usano. La mia generazione sta crescendo in un mondo in cui tanto è possibile, ma a un costo così grande. Le soluzioni per rendere un mondo più sicuro e più pulito sono già con noi. Se le scegliamo, ogni singola goccia di petrolio può rimanere nel sottosuolo. Siamo giovani, siamo cattolici, e stiamo alzando le nostre voci – il tempo del “business as usual” sta per finire.” Vescovo Allwyn D'Silva, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Bombay, ha dichiarato: “Qui in India, i nostri vicini stanno già soffrendo le conseguenze della crisi climatica. I monsoni imprevedibili colpiscono intere comunità, la propagazione delle zanzare porta la malaria e le variazioni nelle precipitazioni hanno effetti devastanti per i piccoli agricoltori. Questa non è una crisi scientifica ma una crisi morale. Ogni giorno che le compagnie di combustibili fossili trivellano per estrarre petrolio e gas c'è un'altra goccia d'acqua che affoga la mia gente. In loro nome diciamo: tutto ciò finisce ora.

La Lega Consumatori ha aderito e vi invita ad approfondire, cliccando sul link sottostante

https://catholicclimatemovement.global/it/disinvestire-e-reinvestire/leaders/